The role of social economy in addressing social exclusion, providing quality jobs and greater sustainability
Titolo:
l ruolo dell’economia sociale nell’affrontare l’esclusione sociale, fornendo posti di lavoro di qualità e una maggiore sostenibilità
The role of social economy in addressing social exclusion, providing quality jobs and greater sustainability
TOPIC ID:
HORIZON-CL2-2024-TRANSFORMATIONS-01-09
Ente finanziatore:
Commissione europea
Programma
Programma quadro Horizon Europe (HORIZON)
Obiettivi ed impatto attesi:
I progetti devono contribuire a tutti i seguenti risultati attesi:
– Affrontare le sfide legate alle politiche e ai quadri giuridici che ostacolano il prosperare dell’economia sociale e lo scalare delle sue attività di successo.
– Integrare meglio il ruolo e il peso delle organizzazioni dell’economia sociale nell’affrontare l’esclusione sociale e nell’offrire posti di lavoro di qualità nella definizione delle politiche a più livelli.
– Contribuire a migliorare le condizioni di lavoro nelle organizzazioni dell’economia sociale, anche nel settore dell’assistenza.
Ambito di applicazione:
Quasi 3 milioni di entità dell’economia sociale in Europa offrono soluzioni concrete e innovative alle principali sfide che la società europea si trova ad affrontare: creano posti di lavoro di qualità, contribuiscono alle pari opportunità e all’inclusione socioeconomica dei gruppi svantaggiati (comprese le persone con disabilità), svolgono un ruolo importante nei sistemi di welfare europei e aiutano a rivitalizzare le aree rurali e spopolate dell’Europa, contribuendo così alla visione a lungo termine per le aree rurali dell’UE.
L’economia sociale può anche contribuire ad attuare i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali e a realizzare il suo Piano d’azione 2021 e gli obiettivi principali per il 2030, ad esempio aumentando il tasso di occupazione e riducendo il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale.
Lo sviluppo dell’economia sociale all’interno dell’UE è disomogeneo e in diversi Stati membri e regioni il potenziale economico e di creazione di posti di lavoro dell’economia sociale non è ancora stato sfruttato. Il Piano d’azione per l’economia sociale[1]adottato nel dicembre 2021 propone misure per contribuire a mobilitare ulteriormente il potenziale dell’economia sociale.
Le proposte devono fornire un’analisi completa della misura in cui l’economia sociale contribuisce a contrastare l’esclusione sociale nell’UE, nei Paesi associati e nei Paesi terzi, quali servizi fornisce e confrontare l’efficienza, i costi e gli aspetti qualitativi dei servizi forniti dall’economia sociale con quelli di altri fornitori. Le proposte possono affrontare (uno o più) diversi aspetti dell’esclusione socioeconomica. Ad esempio, viene spesso sottolineato il ruolo dell’economia sociale come attore importante nelle pratiche innovative nella fornitura di assistenza. La ricerca potrebbe identificare le migliori pratiche innovative, anche in aree nuove ed emergenti nel campo dell’assistenza.
Poiché la disponibilità e l’uso dei servizi di assistenza formale differiscono in modo significativo tra gli Stati membri e le regioni, la ricerca dovrebbe indagare il ruolo dell’economia sociale tra i diversi Paesi e i fattori che determinano queste differenze, al fine di progettare politiche efficaci di assistenza a lungo termine e di economia sociale. I residenti delle aree rurali, in particolare, possono soffrire di un accesso limitato ai servizi di assistenza a lungo termine, mentre le organizzazioni dell’economia sociale sono spesso motivate a fornire servizi basati sulle esigenze locali e possono svolgere un ruolo di rivitalizzazione delle economie delle regioni rurali.
La ricerca dovrebbe anche indagare sulle condizioni di lavoro nelle organizzazioni dell’economia sociale, anche nel settore dell’assistenza.
Le proposte devono mirare a fornire ai responsabili politici raccomandazioni nel campo del sostegno all’economia sociale.
Sono fortemente incoraggiati il raggruppamento e la cooperazione con altri progetti selezionati nell’ambito di questo bando e con altri progetti pertinenti (come HORIZON-CL6-2023-COMMUNITIES-01-1: Enhancing social inclusion in rural areas: focus on people in a vulnerable situation and social economy). È incoraggiata la cooperazione internazionale, in particolare con i Paesi del vicinato dell’UE e con i Paesi candidati.
Criteri di eleggibilità:
Le condizioni sono descritte nell’Allegato generale B.
Per essere ammissibili, i richiedenti (beneficiari ed enti affiliati) devono:
-essere soggetti giuridici (enti pubblici o privati) avere sede in uno dei Paesi ammissibili, ovvero Stati membri dell’UE (compresi i Paesi e territori d’oltremare (PTOM)) Paesi non UE:
– Paesi SEE elencati e Paesi associati o Paesi che hanno in corso negoziati per un accordo di associazione e in cui l’accordo entra in vigore prima della firma della sovvenzione (elenco dei Paesi partecipanti)
– Paesi in via di adesione,
I beneficiari e gli enti affiliati devono iscriversi al Registro dei partecipanti – prima di presentare la proposta – e dovranno essere convalidati dal Servizio centrale di convalida (REA Validation). Per la convalida, sarà loro richiesto di caricare documenti che dimostrino lo status giuridico e l’origine.
Contributo finanziario:
Contributo UE previsto per progetto
La Commissione ritiene che un contributo dell’UE compreso tra 2 e 3 milioni di euro consentirebbe di affrontare adeguatamente questi risultati. Tuttavia, ciò non preclude la presentazione e la selezione di una proposta che richieda importi diversi. Bilancio indicativo
Il budget totale indicativo per il tema è di 10,00 milioni di euro.
Tipo di azioni di ricerca e innovazione
Scadenza:
07 febbraio 2024 17:00:00 ora di Bruxelles
Ulteriori informazioni:
wp-5-cultura-creatività-e-società-inclusive_orizzonte-2023-2024_it.pdf (europa.eu)
Per scaricare questo bando, in formato pdf, clicca qui.
Servizio offerto da Mario Furore, deputato al Parlamento europeo, membro non iscritto.
disclaimer:
Le opinioni espresse sono di responsabilità esclusiva dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo.
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