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Bando per la promozione e il sostegno di iniziative e progetti di rilevanza locale in favore di Organizzazioni di Volontariato, di Associazioni di Promozione Sociale e di Fondazioni.

Titolo:

Bando per la promozione e il sostegno di iniziative e progetti di rilevanza locale in favore di Organizzazioni di Volontariato, di Associazioni di Promozione Sociale e di Fondazioni.

Obiettivi generali e aree prioritarie di intervento

Le iniziative e i progetti per i quali si chiede il cofinanziamento dovranno perseguire uno o più dei seguenti obiettivi generali di intervento:

1 – Porre fine ad ogni forma di povertà;

2 – Promuovere un’agricoltura sostenibile;

3 – Salute e benessere: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età;

4 – Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento permanente per tutti;

5 – Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze;

6 – Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie;

7 – Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti;

8 – Ridurre le ineguaglianze;

9 – Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;

10 – Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo;

11 – Promuovere azioni, a tutti i livelli per combattere gli effetti del cambiamento climatico;

12 – Promuovere e realizzare attività e interventi in relazione ai nuovi bisogni emersi e determinatisi nella attuale fase con particolare riferimento alle problematiche ambientali e per un razionale e consapevole uso delle risorse rinnovabili.

Durata degli interventi progettuali

La durata massima delle proposte progettuali, compreso il completamento della fase di rendicontazione, dovrà essere non inferiore a 12 (dodici) mesi e non superiore a 18 (diciotto) mesi.

Beneficiari

Possono presentare domanda di cofinanziamento:

– Organizzazioni di volontariato (d’ora in poi: ODV);

– Associazioni di promozione sociale (d’ora in poi: APS);

– Fondazioni iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).

La realizzazione dei progetti di cui al presente Bando potrà essere effettuata anche con il coinvolgimento di soggetti diversi da OdV, APS e Fondazioni, prevedendo l’attivazione di collaborazioni con enti pubblici (compresi gli enti locali) e/o soggetti privati.

Tali collaborazioni devono essere a titolo gratuito, ossia i soggetti collaboratori non possono essere destinatari di quote di finanziamento rispetto al costo totale di progetto. La responsabilità del progetto rimane in ogni caso in capo al soggetto richiedente o, in caso di partenariato, al soggetto capofila.

Limiti del finanziamento richiedibile e obbligo di cofinanziamento

Gli interventi progettuali dovranno avere, pena l’esclusione, un costo complessivo compreso tra euro 60.000,00 ed euro 200.000,00.

Per ciascun intervento progettuale, la quota massima di finanziamento richiedibile non potrà, pena l’esclusione, superare l’80% del costo totale esposto. La restante quota parte (cofinanziamento), pari almeno al 20% del costo complessivo del progetto ammesso a finanziamento, resterà a carico dei soggetti attuatori.

I volontari che prenderanno parte alle attività progettuali devono essere – pena la decadenza dal cofinanziamento assentito – coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività stessa. È onere dell’Ente capofila, nella persona del legale rappresentante pro tempore, verificare l’avvenuta stipula dell’assicurazione relativa ai volontari attivi nel progetto approvato.

Spese ammissibili

Ai sensi del presente Bando sono ammissibili, quali spese generali, i costi indiretti legati all’attività cofinanziata, a condizione che siano basati su costi effettivi e che vengano imputati con calcolo pro-rata secondo un metodo equo e corretto, debitamente giustificato.

Con particolare riferimento agli immobili e ai costi annessi, sono ammissibili i costi riferiti alle seguenti voci:

– Affitto, ossia i costi riferiti alla spesa per il canone dei locali della sede, se l’affitto si riferisce solo al periodo del progetto, oppure la quota di spesa risultante dal frazionamento del costo annuo per il periodo di utilizzo e alla superficie di utilizzo;

– Manutenzione ordinaria e pulizie, ossia i costi riferiti alle spese necessarie per la manutenzione ordinaria dei locali e per il mantenimento delle regole di igiene, se non già previste nel contratto di affitto;

– Costi riferiti alle spese sostenute per il consumo di energia elettrica, gas e acqua inerenti allo svolgimento delle attività in ragione del reale consumo;

– Costi riferiti alle spese telefoniche: qualora non vi sia una linea attivata appositamente, si ammette un costo calcolato coerentemente alle altre attività svolte dall’ente attuatore (ad esempio si potrà fare riferimento ai tabulati telefonici);

– Costi riferiti alla quota imputabile sostenuta per il riscaldamento e condizionamento degli immobili sede del progetto.

In sede di rendiconto e di controllo l’ente dovrà esibire la seguente documentazione:

1 – Contratto di locazione, regolarmente registrato a norma di legge;

2 – Fatture o ricevute quietanzate;

3 – Fatture per utenze elettriche, telefoniche e d’acqua.

Le spese relative all’acquisto di beni e/o attrezzature a carattere durevole (ossia beni/attrezzature che sono destinati a sopravvivere al progetto/iniziativa essendo suscettibili di ulteriori e futuri impieghi) saranno ritenute ammissibili solo se strettamente funzionali alle attività progettuali e, quindi, alla effettiva realizzazione del progetto.

Laddove si tratti di beni e/o attrezzature a carattere durevole (ossia beni/attrezzature che sono destinati a sopravvivere al progetto/iniziativa essendo suscettibili di ulteriori e futuri impieghi) dal costo o dal valore di ammortamento superiore a euro 516,46, ai fini della redazione del piano economico-finanziario va imputato e, conseguentemente, sarà riconosciuto esclusivamente il valore dell’ammortamento. Se, invece, costo o valore di ammortamento risultano, in maniera comprovata, pari o inferiori a euro 516,46, potrà essere imputato e, conseguentemente, riconosciuto l’intero costo o valore ammortizzato.

Non sono ammesse a finanziamento le spese riferite ai seguenti costi:

1 – Oneri relativi ad attività promozionali del proponente non direttamente connesse al progetto per cui si chiede il finanziamento;

2 – IVA, se non dovuta o recuperabile;

3 – Imposte e/o tasse;

4 – Spese legali per contenziosi, infrazioni, interessi;

5 – Spese generali di funzionamento rendicontate in maniera forfettaria o relative alle voci ‘imprevisti’ e/o ‘varie’ e/o a voci equivalenti;

6 – Oneri relativi all’acquisto di riviste, periodici e pubblicazioni di carattere istituzionale non strettamente attinenti alle attività finanziate;

7 – Oneri connessi a ristrutturazione o all’acquisto di beni immobili;

8 – Oneri connessi all’organizzazione e alla partecipazione ad appuntamenti istituzionali delle

9 – Organizzazioni proponenti (ad es. congresso nazionale, regionale o provinciale, seminari e convegni, raduni, ecc.);

10 – Investimenti in scorte;

11 – Ogni altra tipologia di spesa non strettamente finalizzata e riconducibile alla realizzazione del progetto approvato.

Modalità di presentazione delle proposte progettuali

– I soggetti proponenti interessati devono presentare la domanda di partecipazione, pena l’esclusione, esclusivamente con la modalità telematica, utilizzando il servizio digitale dedicato “Richiesta di contributi in ambito sociale per soggetti del Terzo settore (Bando Terzo settore 2023)” che sarà disponibile sul Catalogo dei Servizi digitali all’indirizzo: https://servizi-digitali.regione.campania.it. Non verranno prese in considerazione domande presentate con modalità diverse da quella telematica.

– L’accesso al servizio digitale, di cui al precedente comma del presente articolo, sarà possibile unicamente utilizzando uno dei sistemi di identità digitale: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o CNS (Tessera Sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi).

– Nella domanda deve essere necessariamente riportato l’indirizzo PEC al quale la Regione Campania potrà inviare comunicazioni ufficiali successive.

– Alla domanda deve essere allegato un breve curriculum del soggetto richiedente, firmato secondo le modalità (digitale o autografa) esplicitate al precedente art. 5. In caso di partenariato, è necessario allegare il curriculum, oltre che del soggetto capofila, anche di tutti i partner.

– Ciascun soggetto, sia singolo sia in quanto capofila, potrà presentare una e una sola proposta progettuale. Qualora l’ente, sia singolo sia in quanto capofila, dovesse presentare più domande, il servizio digitale annullerà in automatico ogni domanda precedentemente inserita.

Scadenza: 26 maggio 2023

Bando

Per scaricare questo bando, in formato pdf, clicca qui.

 

 

 

 

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